Cos’è la Sinistra?

interpretare politicamente

La Sinistra. Questa entità astratta che piano piano si separa sempre più dalla sua storia e dai suoi fondamenti, e poi si lamenta della sua disgregazione. La Sinistra, che rifiuta parole perché vecchie, che brandisce la spada de “la Sinistra” mentre sceglie di farsi portavoce di tematiche trasversali. La Sinistra, questa entità sinistra che non si aggira più da nessuna parte, se non dinoccolando qualche stralcio di diritto umano un po’ morale, un po’ benpensante, un po’ bene comune.

No.

La Sinistra, a parte dove sta seduta nel palazzo del potere, non esiste.

Esiste invece il comunismo.

Parola desueta, che non conosce il digitale, che ha fatto i gulag. E le foibe? Che si vergogna dei suoi simboli e quindi della sua storia, che Stalin, che il muro eccetera eccetera.

Allora, il Comunismo è una faccenda più seria di quella che dopo il ’68 si è cercato di mascherare sotto lo slogan de “la fantasia al potere”, ed è anche una faccenda meno drammatica di quanto successo in U.R.S.S. agli inizi del ‘900.
La Storia è una grande puttana: strizza l’occhio ai rivoluzionari e apre le cosce alle classi dirigenti.
Del Comunismo ne hanno discusso in molti, da Platone a Berlusconi. Ora, tutto sta nel saper scorgere le profondità, le strutture e le catastrofi. (e questa è una citazione)

Comunque si sa che se si vuole parlare di comunismo bisogna almeno leggere Marx. E forse il problema è che La Sinistra Marx non se l’è letto. E non intendo il manuale di Reale-Antiseri, ma intendo proprio Marx.
Perché ormai è passato il concetto che Marx è difficile, e con ciò che il Comunismo è difficile e desueto.
Va bene, Marx non è la Bibbia e di sicuro non ti spiega come risolvere il digital divide in termini di comunismo. Ma a parte il contenuto particolare delle diverse epoche storiche, Marx insegna proprio a leggere la Storia in termini di dinamiche e di nessi, dal punto di vista attraverso cui queste dinamiche e questi nessi si sviluppano, quello antropologico per eccellenza: l’economia.
Potrebbe sembrare prosaico, come se le tribu africane ti aiutassero a capire il digital divide, come se le scarificazioni o i riti di passaggio delle società aborigene del Brasile ti aiutassero a capire l’uomo. L’uomo tout-court non esiste. Esattamente come non esiste la sinistra e come non esiste la fantasia al potere.

Breve excursus sulla fantasia al potere:
Non è che la fantasia è una cosa brutta! Anzi! Solo che fantasia e potere sono due termini che si contraddicono. E non nella forma per cui la sintesi va a vantaggio della fantasia.
La fantasia è una cosa bella, ma non possiamo fare le strade, i contratti nazionali di lavoro, l’organizzazione della società, delle infrastrutture sulla base della fantasia. Per un motivo molto semplice: non funzionerebbero.
Invece è giusto che il potere sia prima di tutto consapevolezza, che significa consapevolezza dell’altro. E per questo serve logica, creatività e magari l’Anarchia, che sta sul tetto, e per raggiungerla serve la scala del Comunismo. Che per costruirla serve leggere Marx.
Fine dell’Excursus.

Sarebbe interessante se il Comunismo si occupasse dei cambiamenti del lavoro su base virtuale, come avviene con il digitale, da un punto di vista di consapevolezza e di materialismo storico. Del resto in pochi sanno che Marx non proponeva utopie, ma si basava sul dato oggettivo delle dinamiche storiche, lette alla luce delle cause materiali che le avevano prodotte.
Consiglio caldamente “il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte”, che almeno propone una visione divulgativa.

Se poi anche questo testo risulta difficile da leggere, facciamoci delle domande. Forse il problema degli strumenti si trova in una base ancora più profonda.

 

20 Giugno 2013
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2 Commenti su “Cos’è la Sinistra?

  1. “…Perché ormai è passato il concetto che Marx è difficile, e con ciò che il Comunismo è difficile e desueto.”
    da Lode del Comunismo di Bertolt Brecht : “…la cosa facile, difficile da fare”. (sic!) sebbene in traduzione libera. bello aver trovato per caso questo sito, che d’ora in poi seguirò …”secondo le mie esigenze e le mie possibilità”

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