
Leggimi tra le mani
trasformare artisticamenteera appena scesa dal treno. la stazione un po’ vecchia, poco metallo, c’era del legno. i passeggeri che scendevano avevano tutti delle grandi valigie e tutti qualcuno ad aspettarli. non faceva freddo ma sentì il bisogno di mettersi uno scialle sulle spalle. Decise di mettersi seduta sulla panchina proprio di fronte a lei, a riordinare i documenti nella borsa e per fumare una sigaretta. appena uscita dalla stazione avrebbe bevuto un caffè. Dopo poco il fruscio di tutti i passeggeri, le risa, gli altoparlanti, tutto quel rumore era sfumato e iniziò a sentire una musica un po’ lontana, poi sempre più forte. un gruppo di zingari suonava. sorrise. si tolse gli orecchini e decise di andare a farsi leggere la mano.
“la mano di una pianista!” – le disse Lazslo, porgendole la propria, tutta ruvida e nodosa, mentre nell’altra stringeva un violino. La guardava sorridendo e lei gli disse con uno sguardo indagatore: “e questa… questa è la mano di un violinista?”
lo zingaro scoppiò in una risata piuttosto rumorosa e rispose che quella era solo la mano di uno zingaro.